Quasi tutti i pazienti coinvolti nel tragico rogo di Mirandola sono stati tutti dimessi. I Più gravi sono due, uno ricoverato all’ospedale di Ravenna e l’altro a Fidenza, ma entrambi si sono svegliati e sono in fase di miglioramento. I tre bambini assistiti a Carpi sono stati dimessi

I pazienti coinvolti nel rogo alla palazzina di via Roma sono stati quasi tutti dimessi, ad eccezione del marito della signora Marta Goldoni, deceduta per asfissia insieme con la sua badante, ancora ricoverato in condizioni gravi all’ospedale di Ravenna. L’uomo è stato sottoposto a terapia iperbarica, si è svegliato questa mattina ma la sua prognosi è tuttora riservata. Si tratta del caso più grave tra i feriti dell’incendio sviluppatosi nella notte del 21 maggio, alla palazzina di via Roma.  Dei tre ricoverati all’ospedale di Fidenza, e sottoposti a terapia iperbarica, due sono stati dimessi ma hanno passato la notte in osservazione all’Ospedale Santa Maria Bianca. Rimane ancora ricoverata al nosocomio di Vaio a Fidenza la seconda paziente grave, le sue condizioni sono in fase di miglioramento: anche lei si è svegliata e ora respira autonomamente. Per lei sono in programma nuovi trattamenti in camera iperbarica. I tre bambini assistiti all’ospedale di Carpi sono stati sottoposti a terapia con l’ossigeno e dimessi nella mattinata di oggi. Dopo il tragico rogo la macchina dei soccorsi si è messa subito in moto per andare in aiuto alle persone rimaste coinvolte. È stata attivata la procedura di maxi-emergenza. Allertato anche il coordinamento ANPAS (Associazione Nazionale Pubblica Assistenza) e Croce Rossa Italiana per l’attivazione dei mezzi del volontariato a supporto del 118. Nel totale, sono state 13 le ambulanze coinvolte nell’operazione, a cui si è aggiunta un’automedica dell’Azienda USL, l’elisoccorso inviato da Bologna e il mezzo di coordinamento del 118 dell’AUSL di Modena.