A due giorni dall’incendio divampato nell’area dell’ex discarica, ancora poco si sa sull’impatto dell’enorme combustione sia sull’ambiente che sulla salute delle persone. Tante le preoccupazioni delle associazioni che si occupano di questi temi, perché nessuna combustione è completamente atossica
Ancora poco si sa degli effetti sull’ambiente e sulla salute delle persone del maxi rogo nell’area dell’ex discarica di via Caruso. Da quanto l’incendio è scoppiato, verso le 18 di domenica, è stato diramato da Arpae un bollettino ufficiale che riferiva come le misurazioni effettuate nelle vicinanze avessero rilevato valori nella norma. L’assenza di vento, secondo il bollettino, ha permesso al fumo di salire verso l’alto e di disperdere le sostanze lontano dal luogo dell’incendio. Dove di preciso e con quali conseguenze, ancora non si sa. Dalle prime informazioni sommarie fornite dai Vigili del fuoco che hanno agito sul posto, l’incendio ha interessato uno dei capannoni di stoccaggio contenente rifiuti ingombranti e circa 50 tonnellate di materiali misti costituiti da carta, cartone e materiali plastici. Se la combustione di plastica fosse confermata, i rischi a cui il territorio andrebbe incontro sarebbero potenzialmente molto gravi, perché il materiale potrebbe depositarsi e permanere a lungo nel suolo. Per quanto le misurazioni siano ancora in essere e tutto sia ancora da verificare, associazioni che si occupano di salute e ambiente, come ISDE, l’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente, sostengono che in situazioni di emergenza come queste servirebbe un maggiore coordinamento tra tutti gli enti coinvolti, in modo da fornire tempestivamente informazioni utili ai cittadini
Nel video l’intervista alla Dott.ssa Fiorenza Torricelli, ISDE Modena


































