I residenti di Cittanova si sento abbandonati e lamentano l’assenza di telecamere e di maggiori presidi e controlli per scongiurare furti e degrado

Alzano le braccia rassegnati  a presidiare la loro casa, senza allontanarsi più di tanto, nemmeno durante le vacanze estive, i residenti della frazione di Cittanova, nella periferia  ovest della città, sull’asse della via Emilia. Che pur essendo inserita nello stessa circoscrizione della Madonnina, soffre per il suo isolamento anche fisico rispetto al resto città. Raggiungibile di fatto solo con l’auto perché di by pass ciclabili alla via emilia non ce ne sono. Ampie zona verdi abbandonate fungono da rifugio per prostitute e loro clienti, cosi come per senza fissa dimora, per chi di notte cerca punti per studiare eventuali colpi da eseguire i case private, oltre che, a causa di canali e fossi a cielo aperto terreno ideale per topi e nutrie. Ma le incursioni sia di giorno che di notte sono le più temute. Di notte difficilmente le pattuglie si spingono fino a qui almeno con la stessa frequenza di altre zone. E per farlo ci si arrangia come si può. Con cani di ogni taglia capaci almeno di farsi sentire in caso di presenza sospette e di intrusione, sistemi di allarme in porte finestre e auto che non è strano trovare la mattina senza ruote, e soprattutto un aiuto reciproco in tempo reale capaci di superare anche le rigidità ed i tempi lunghi di risposta del controllo di vicinato. A tutto ciò si aggiunge lo sconforto nel sentirsi abbandonati ed inascoltati. Da anni i residenti chiedono l’installazione di telecamere di videosorveglianze nei punti e negli accessi strategici. Si erano anche offerti per contribuire alla spesa, ma di occhi elettronici nemmeno l’ombra salvo poi vederne installati in grande numero in un altro quartiere con problemi di sicurezza come quello di Cognento