Con tre nuovi bandi per diverse tipologie di accoglienza, la Prefettura prova a trovare una soluzione alla gestione degli oltre 1500 richiedenti asilo in provincia di Modena. Il rimborso giornaliero dovrà rispondere al nuovo decreto sicurezza

Diciotto euro giornalieri per le sistemazioni in abitazione singola, 23 euro per l’accoglienza in strutture fino a 50 posti letto ed 21,50 euro per i grandi centri di accoglienza per un massimo di 300 posti. Questi i costi giornalieri massimi rimborsabili dalla Prefettura ai soggetti che da novembre prossimo dovrebbero occuparsi o continuera ad occuparsi dell’accoglienza degli oltre 1560 richiedenti asilo ancora inseriti nelle strutture di accoglienza in provincia di Modena.

Condizioni che di fatto rispondono, ad un anno dalla sua introduzione, ai parametri imposti dal decreto sicurezza ed immigrazione introdotto dal nuovo governo che ha ridotto drasticamente quei 32,50 euro riconosciuti ad associazioni e cooperative di gestione di quasi la metà. Condizioni da subito giudicate inaccettabili ed insostenibili dagli attuali gestori operanti a Modena che non a caso non si sono per buona parte presentati alla gara del 2018 e hanno mandato da deserte le gara del giugno scorso per il rinnovo del servizio. Rifiuto che ha obbligato la prefettura ad una doppia proroga del servizio agli stessi operatori che attualmente la gestivano. Prima fino a luglio 2019 alle vecchie condizioni e poi fino al 30 novembre,  con operatori hanno accettato condizioni di rimborsi giornalieri più basse. Tutto sta a vedere se gli stessi operatori accettaranno gli ulteriori tagli al rimborso giornaliero previsti dalle tre nuove offerte pubblicate ieri dalla prefettura. Con i nuovi rimborsi giornalieri previsti, oltre al vitto e alloggio e all’accoglienza di base i gestori dovranno prevedere, per ogni ospite, aggiungere il kit di “primo ingresso” pari a 150 euro, una scheda telefonica prepagata con 5 euro e il cosiddetto pocket money, pari a 2,50 euro . Per partecipare ai bandi c’è tempo fino al 30 agosto.

Attualmente in provincia di Modena la maggioranza dei circa 1600 migranti accolti sono divisi nelle strutture gestiti dai tre più grandi operatori. La Cooperativa Caleidos per circa 850, seguita dalla cooperativa l’angolo con circa poco più di 300 e dalla cooperativa Codeal con 150. I rimanenti sono divisi nelle strutture gestita dalle cooperative il Mantello, consorzio gruppo Ceis,  le associazioni Ceis, papa giovanni XXIII, Porta aperta