Nell’inseguimento di un ladro si è fratturato un polso, ma è riuscito ugualmente a bloccare un tunisino e a consegnarlo alla Polizia. Protagonisti della vicenda un operaio di origine egiziana e un clandestino tunisino
Due volti dell’immigrazione. Da un lato, l’operaio di origine egiziana, regolare, integrato da anni, capace di dimostrare un senso civico da eroe, dall’altro un uomo di origine marocchina, clandestino, pluriprediudicato per numerosi furti già espulso dall’Italia e rientrato irregolarmente. Quest’ultimo ieri mattina entra abusivamente nella struttura chiusa a servizio in un cantiere edile in via Notari attirato da i portafogli di due operai che vi stanno lavorando. Viene notato da uno degli operai, un 48 enne egiziano, che in quel momento era sceso, che non esita a mettersi all’inseguimento dell’uomo che ha con se il portafoglio del titolare e quello di suo figlio. Dopo poco il ladro viene braccato ma nel parapiglia per bloccarlo l’operaio si rompe un polso. Ciò non gli impedisce di continuare a tenere fermo l’uomo fino all’arrivo della polizia Un’azione da eroe, almeno per i suoi colleghi, raccontata dal capocantiere. Sul posto arriva anche il 118 che porta l’operaio all’ospedale dove verrà riscontrata la frattura al polso ed una prognosi di trenta giorni. Per i ladro, in Italia dal 2009 nonostante il provvedimento di espulsione già ottemperato una volta, è scattato il processo per direttissima con l’accusa di furto. L’ennesimo nella sua lunga esperienza di ladro che gli costerà un nuovo decreto di espulsione.
Nel video l’intervista al Capocantiere