In Emilia Romagna si conferma una forte crescita del lavoro irregolare e illegale. L’allarme è stato lanciato dalla Cgil in base all’ultima relazione annuale dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro. La nostra regione è sesta in Italia per numero di imprese sanzionate

L’Emilia Romagna non è solo la locomotiva del Paese ma è anche ai vertici in Italia per lavoro irregolare e illegale. A sollevare il problema è la Cgil Emilia Romagna analizzando il rapporto 2018 dell’Ispettorato del Lavoro. Dall’attività di vigilanza è emerso un peggioramento del profilo legalitario della nostra economia produttiva e in generale di tutta l’Emilia Romagna. La nostra regione si piazza al primo posto in Italia dal punto di vista dei contratti fasulli per i lavoratori, seguiti da Lombardia, Veneto e Liguria. Passando poi al capitolo dei decentramenti fittizi, e cioè degli appalti, subappalti e finte somministrazioni, siamo ancora una volta primi con 2.442 lavoratori coinvolti. In questo caso, i settori più esposti sono autotrasporto, costruzioni, supporti alle imprese e manifatturiero. Siamo invece al secondo posto per numero di lavoratori irregolari con 9.147 irregolari scoperti, preceduti solo dalla Lombardia con 9.922. Sul fronte del lavoro nero, su un totale di 42.306 persone scoperte a livello nazionale, l’Emilia-Romagna è al sesto posto in Italia con 2.811 imprese emiliano-romagnole sanzionate.