E’ un palermitano di 40 anni senza fissa dimora ma con la madre residente a Pavullo, l’uomo che ieri sera si è costituito ai Carabinieri affermando di essere l’assassino della donna trovata morta in stradello Toni. Per lui è scattato il fermo

Sabato notte, dopo avere consumato un rapporto sessuale con lei in un piazzale nella zona industriale nord della città frequentato da prostitute l’ha uccisa colpendola alla testa con una pesante morsa da banco contenuta nel furgone preso in prestito da un amico. Lo stesso mezzo con cui ha trasportato il cadavere della donna, 40 enne nigeriana, da anni in Italia con regolare permesso di soggiorno, fino a stradello Toni, nella zona di Albareto, dove il corpo, ancora spogliato dopo il rapporto sessuale, con addosso solo indumenti intimi, è stato dichiaratamente gettato in un fosso, insieme ai jeans e alla maglietta che la donna non ha fatto nemmeno in tempo ad reindossare. Ritrovati sul suo corpo dagli inquirenti poco dopo le 12,30 quando un passante ha notato il cadavere. Questa la ricostruzione fatta ai Carabinieri dal 40 enne, originario di Palermo, sottoposto a fermo dalla procura, ora in carcere con l’accusa di omicidio volontario, sottoposto a fermo ieri sera alle 20,30 a fermo dalla procura. Le indagini proseguono per capire esattamente il contesto in cui è maturato l’omicidio pare al termine di un dissidio avuto tra i due sul tipo di prestazione. L’uomo, dopo avere scaricato il corpo della donna, si è recato a Pavullo, dove risiede la madre e qui, preso dal rimorso e sapendosi ormai braccato, ha confessato alla locale caserla dei carabinieri. Confessione che sarà incrociata con i rilievi raccolti dalla Polizia scientifica e della Squadra Mobile intervenuta sul luogo del ritrovament incrociandoli con la confessione dell’uomo fornita ai Carabinieri, alla presenza di un avvocato e dall’ispezione sul furgone ora  disposizione dei carabinieri