Decine di tonnellate di rifiuti indifferenziati sono andati a fuoco nella notte nell’impianto di raccolta e recupero gestito da Hera nell’area dell’ex discarica di via Caruso a Modena. I Vigili del Fuoco sono ancora al lavoro: si teme per il rischio ambientale. Al momento non si esclude la pista del dolo
La conferma dal comandante del nucleo forestale dei Carabinieri. Si indaga a 360 gradi, con sullo sfondo anche l’ipotesi del dolo, su cause responsabilità e rischi ambientali generato dal grande e devastante rogo che dalle ore 18 di ieri ha interessato, distruggendolo, uno dei 4 capannoni dell’impianto di raccolta e recupero di rifiuti solidi urbani di via Caruso. Centinaia di tonnellate di plastiche, metalli, legno e carta altri materiali che qui vengono ammassati e stoccati prima di essere divisi e inviati allo smaltimento o al riciclo. Rifiuti sia urbani sia speciali provenienti anche da industrie ed attività artigianali classificati come non pericolosi. Elemento, quello della non pericolosità dei rifiuti sottolineato subito da Hera in una nota stampa. Rifiuti non pericolosi, certo finché non bruciano. Perché sul pericolo degli effetti ambientali dell’incendio tutto nelle ore immediatamente successive, e nei prossimi giorni, è e sarà ancora da verificare. L’area dell’impianto, capace di raccogliere e gestire anche 130.000 tonnellate di rifiuti indifferenziati l’anno e che è andata a fuoco, comprende sia materiali ammassati in forma indifferenziata, che ancora sta tenendo occupati i Vigili del Fuoco e decine di cubi di rifiuti indifferenziati divisi nelle loro componenti, compattati e pressati. Distribuiti su un area coperta da più di mille metri quadrati ora completamente distrutta dalle fiamme. Circoscritta da diverse squadra dei vigili del fuoco con 15 unità impegnate da subito arrivate da tutta la provincia. Al lavoro per arginare il perimetro del rogo e poi per mettere in sicurezza l’area. Il fuoco distribuito in maniera uniforme su tutta la superficie ha di fatto liquefatto il tetto della struttura facendola crollare insieme alle pareti di contenimento ed invadendo anche l’area esterna. Enorme la nuvola di fumi e presumibilmente gas tossici che hanno invaso il cielo e visibile da subito a decine di chilometri di distanza, e da tutta la provincia. Che ha fatto temere da subito il rischio ambientale e pericolosi effetti sulla salute pubblica. Nei comuni di Bastiglia e Bomporto dove l’odore acre e di bruciato è stato segnalato poco dopo, alcuni volontari hanno consigliato di tenere chiuse le finestre. Sugli effetti sull’ambiente e sui potenziali rischi sta indagando Arpae che sta informando il Comune presente sul posto con il proprio assessore.
Nel video l’intervista a:
– Laura Guerrini, Comandante nucleo forestale Carabinieri di Modena
– Tiziano Grandi, Relazioni esterne Vigili del Fuoco
– Alessandra Filippi, Assessora ad Ambiente e Mobilità sostenibile






































