Il sindacato Usb attacca Seta e minaccia una nuova stagione di conflitto e scioperi, ma l’azienda risponde. Davanti alla nota stampa diffusa dalla sigla, ritenuta denigratoria, Seta valuterà la possibilità di sporgere denuncia per diffamazione
Se l’assenza all’incontro in Prefettura da parte di Seta ieri ha fatto infuriare il sindacato USB, non si è fatta attendere la risposta dell’azienda di trasporto pubblico locale. Ritenendo la nota diffusa dalla sigla sindacale lesiva per la propria immagine, Seta ha fatto sapere che valuterà la sussistenza di profili diffamatori, riservandosi di attivarsi “nelle sedi opportune a tutela della propria onorabilità”. Un botta e risposta che ha preso il via ieri mattina, quando all’incontro con il Prefetto per parlare delle condizioni di lavoro degli autisti, l’azienda non si è presentata, così come anticipato dalla stessa venerdì 22 febbraio. La presenza di Seta era però per USB un “atto dovuto per evitare di fatto lo sciopero”. Nella stessa nota il sindacato rincara la dose, asserendo che la gestione generale sarebbe “palesemente peggiorata sulla manutenzione dei mezzi” e si sarebbero riscontrate “anche violazioni su normative e leggi sull’assegnazione dei turni di allattamento, congedi parentali, malattia del figlio e avanzamento di retribuzione sull’anzianità aziendale”. Dichiarazioni contro cui Seta si è scagliata, reputandole inaccettabili. Giustificando la sua assenza in Prefettura dicendo che non sussistevano nuovi elementi di risposta rispetto a un incontro in sede aziendale tenutosi il 7 febbraio, Seta si dice pronta a difendersi attraverso una denuncia per diffamazione.





































