Nichel, piombo, cromo e cloruro in quantità superiori alla soglia fissata per legge sono stati trovati dai Carabinieri Forestali nelle strade e nei piazzali di 13 comuni modenesi. L’indagine è stata portata a termine dalla Dda di Venezia e ha visto il rinvio a giudizio di 3 imprenditori veronesi

Nelle strade e nei piazzali di 13 comuni della provincia di Modena, tra Carpi, Spilamberto, Formigine e gran parte della bassa modenese i Carabinieri Forestali hanno trovato quantità ben al di sopra della soglia di legge di sostanze nocive all’uomo. La scoperta è stata portata alla luce al termine di una lunga indagine, durata due anni della Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia. A rendere nota la notizia la Gazzetta di Modena che riferisce come gli uomini della DDA si siano avvalsi di consulenti e organismi tecnici per effettuare degli esami sui conglomerati sospetti. I Carabinieri Forestali hanno trovato elevate quantità di nichel, cromo, piombo e cloruro all’interno del presunto “Concrete green” con cui sono stati realizzati piazzali e strade. Dalle indagini sembra poi essere emerso che il materiale non veniva sottoposto alla decontaminazione con la conseguenza che le sostanze nocive superavano la soglia limite. Il materiale in questione dunque per la procura restava un vero e proprio rifiuto e veniva concesso ad un prezzo concorrenziale. Ora spetta ai Comuni modenesi decidere il da farsi e dunque se costituirsi parte civile al processo. Alla luce dell’indagine della Dda di Venezia il Consigliere regionale di Forza Italia Andrea Galli ha scritto una lettera rivolta al sindaco di Modena per chiedere di informare i cittadini su quali siano i cantieri modenesi coinvolti nell’inchiesta Strade al Veleno, ma soprattutto delucidazioni sul caso della rotatoria provvisoria di via Emilia Est contenente amianto,  un terreno che, in base agli accordi con Cmb, l’azienda che si occupò dei lavori, doveva essere completamente ripristinato e bonificato  entro il 2013.