L’attaccante classe 2000 Tourè della Primavera del Carpi è stato vittima di un grave episodio di razzismo sabato scorso nella gara di Cittadella: individuato il colpevole
Il germe del razzismo sui campi da calcio è ancora ben lontano dall’essere sconfitto. La levata di scudi dopo i fatti di San Siro quando venne preso di mira il difensore Koulibaly del Napoli non è bastata ad alzare l’attenzione. L’ultimo episodio in ordine di tempo ha riguardato un giovane attaccante della Primavera del Carpi, il classe 2000 Nohuan Tourè, vittima di un grave episodio di discriminazione razziale nella gara giocata sabato scorso sul campo del Cittadella e vinta per 3-2 dalla formazione allenata da Luca Diddi. A metà del primo tempo, mentre stava per battere un fallo laterale, uno pseudo tifoso della squadra veneta, che era posizionato vicino alla recinzione a pochi metri dal ragazzo, gli ha urlato frasi di offesa per il colore della sua pelle. Tourè ha immediatamente manifestato l’intenzione di abbandonare il campo, ma poi è stato convinto dai compagni e dallo staff della panchina a terminare il primo tempo. Lo spettatore resosi protagonista degli insulti è stato subito individuato e allontanato da parte di alcuni tifosi di casa. L’episodio è diventato di dominio pubblico dopo la multa di mille euro comminata dal Giudice sportivo al Cittadella che ha pubblicato sul proprio sito internet un comunicato in cui, stigmatizzando l’episodio, annuncia di aver individuato il tifoso e di averlo inibito dall’assistere in futuro a qualsiasi gara del Cittadella, dalla Serie B fino al settore giovanile.


































