Il ritorno al Braglia del Modena ha mostrato le pessime condizioni del campo di gioco. Il gelo di queste settimane ha certamente inciso, e l’impianto di riscaldamento realizzato in occasione del rifacimento del fondo non è mai entrato in funzione

Il secondo stralcio del progetto di rifacimento del terreno di gioco dello stadio Braglia da 760 mila euro, concluso nell’estate del 2015, con la realizzazione del nuovo sottofondo, del sistema di drenaggio, raccolta e smaltimento delle acqua, doveva proseguire nel 2016 e nel 2017 con l’installazione e la messa in funzione dell’impianto di riscaldamento antighiaccio con serpentine. Un sistema che avrebbe comportato una spesa preventivata per le casse del comune di Modena, proprietario dell’impianto, da 400.000 euro, necessaria per l’installazione di una cosiddetta sottosezione termica capace di alimentare con energia termica le serpentine già installate al di sotto dello strato sabbioso del campo. Un impianto che se messo in funzione avrebbe probabilmente evitato il verificarsi di condizioni simili a quelle viste domenica pomeriggio in occasione della gara Modena-Lentigione. Con manto ghiacciato in molti punti, confermato tale dagli allenatori dai giocatori in campo e la rottura di interi strati. Questa sono le condizioni in cui già ad inizio partita si presentavano soprattutto le fasce laterali del campo. Con piccole zolle staccate e all’interno la presenza di parti ghiacciate. Che saranno presumibilmente sistemate in vista della prossima partita casalinga, tra due settimane. Lavori relativi non più alla struttura bensì alla manutenzione del campo che potrebbero coinvolgere anche la società Modena FC, che ha in uso lo stadio di proprietà del comune.