Dura critica da parte dei sindacati CGIL Cisl e Uil di Modena alle modifiche introdotte con la legge di bilancio che consentono di affidare senza gara gli appalti pubblici di importo fino 150.000 euro. Così – dicono – si apre la porta all’illegalità

Dei 528 appalti per lavori pubblici affidati nei primi otto mesi del 2018 in provincia di Modena, ben 297, pari al 56,25%, hanno riguardato importo sotto la soglia dei 150mila euro e conseguentemente, in base alle modifiche introdotte con l’ultima manovra di bilancio che sposta da 40.000 ai 150.000 la soglia limite entro la quale potere procedere senza gara, potranno d’ora in avanti essere affidati direttamente. Una misura fortemente criticata dal fronte sindacale con la CGIL in prima linea che partendo dall’elaborazione dei dati forniti dall’autorità nazionale anticorruzione e mettendoli in relazione parla di misura lesiva della trasparenza, della libera concorrenza e che espone al rischio di aprire le porte all’illegalità. Con questo provvedimento, denunciano i sindacati, si allargherebbe la zona grigia meno controllata e meno trasparente in cui si insinuano più facilmente l’illegalità, abbassando le difese per il contrasto alla diffusa corruzione ed alle infiltrazioni malavitose. Ma per le amministrazioni pubbliche non andare a gara non sarà un obbligo. La possibilità è concessa come opzione. Da qui l’appello dei sindacati alle istituzioni affinché i controlli e la trasparenza continuino ad essere garantite. 

Nel servizio l’intervista a Franco Zavatti, Coordinatore legalità e sicurezza CGIL Emilia-Romagna