In Emilia Romagna si torna a morire per droga più che in passato. Un trend in crescita anche nella nostra città. A segnalarlo il direttore dell’Osservatorio epidemiologico dell’Ausl di Bologna, che ha presentato il rapporto 2017 sulle dipendenze nel capoluogo emiliano
Da nessuno caso di morte per overdose nel 2016 a cinque dell’anno scorso. Si torna a morire per droga nella nostra città. Questo il dato allarmante segnalato dal direttore dell’Osservatorio epidemiologico dell’Ausl di Bologna, che ha presentato il rapporto 2017 sulle dipendenze nel capoluogo emiliano. Se da un lato le morti sono calate a Bologna passando da 19 a 9 casi, la nostra città ha, invece, registrato un terribile balzo con cinque decessi da gennaio a settembre. Un numero solo apparentemente innocuo, in quanto nel 2016 non vi era stata alcuna morte per l’utilizzo di sostanze stupefacenti. Secondo i numeri raccolti si tratta di un fenomeno sociale circoscritto su un target di persone ben definito e di un’età compresa tra 40 e i 45 anni con una lunga storia di rapporto con le sostanze. I decessi, infatti, non sono collegati a partite di sostanze stupefacenti immediatamente letali o “tagliate male”, ma all’uso prolungato delle stesse. Un fenomeno questo che si potrebbe arginare come sostiene il direttore dell’Osservatorio epidemiologico dell’Ausl di Bologna attraverso programmi mirati di prevenzione su ex tossicodipendenti, e su persone che si sono già rivolte a un pronto soccorso in seguito a un’overdose non letale






































