Il cappellano dei piloti, don Sergio Mantovani, si è spento questa notte all’età di 92 anni. Per più di 60 anni è stato il parroco della chiesa di Santa Caterina. Storica era la sua amicizia con Enzo Ferrari, così come indissolubile era il suo legame, da tifoso, con la Rossa

Si è spento questa notte, all’età di 92 anni, don Sergio Mantovani. Modena e la Formula Uno piangono la scomparsa del parroco di Santa Caterina e cappellano dei piloti. Indimenticabile rimane nella mente dei modenesi la fortissima amicizia che l’ha legato a Enzo Ferrari, il quale lo avvicinò al mondo delle corse. Il Drake, che era solito chiamarlo “Don Ruspa”, era un suo parrocchiano: nella chiesa di Santa Caterina è stato battezzato e lì si è sposato. Una vicinanza, quella con Ferrari, che ha spinto don Sergio Mantovani ad andare sulle piste. Si presentava con un bracciale, fornito dall’organizzazione dei Gran Premi, in cui c’era scritto che era il cappellano dei piloti. Originario di Formigine, Mantovani fu ordinato sacerdote nel 1953 e arrivò a Santa Caterina, nel quartiere Crocetta, nel ’59 con l’incarico di affiancare Aristide Pedrazzi in qualità di vice parroco. Il 7 marzo 1967 fu insediato come parroco dal vescovo e lasciò il posto a Paolo Notari nel 2014. 61 anni passati nella parrocchia della Crocetta. Un numero record, che non è soltanto una cifra, ma un pezzo di storia della comunità modenese e anche della Ferrari perché una passione smisurata, da tifoso vero, legava infatti don Sergio Mantovani alla rossa di Maranello. Anche questo, di lui, rimane indimenticabile.