Domani, primo settembre, per gli enti locali scade il termine per la presentazione al Ministero delle Infrastrutture della ricognizione sullo stato delle opere viarie, alla luce delle tragedia di Genova. I comuni modenesi sono pronti, ma non mancano le polemiche istituzionali

Ben venga la ‘caccia’ alle infrastrutture a rischio lanciata dal governo dopo la tragedia di Genova dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ma così come è stata avviata dal governo altro non ha fatto che mettere in difficoltà i Comuni, in particolare quelli più piccoli che in piena estate hanno ricevuto la richiesta di segnalare di corsa lo stato dell’arte di strade e ponti. Con la richiesta di rispondere entro e non oltre l’1 settembre. Una corsa contro il tempo per regione, province e in cascata i comuni che sono stati chiamati, magari con tecnici e ingegneri in ferie, ad elaborare valutazioni di rischio delle proprie infrastrutture, di qualunque tipologia, senza neppure vedersi concedere i classici tempi del procedimento amministrativo, vale a dire 30 giorni. Un problema sentito anche a Modena, comune capoluogo coinvolto tre giorni fa ad un tavolo regionale insieme ad Anci  ed UPI per una ricognizione sul lavoro svolto. Gli enti locali modenesi sono pronti per inviare i dati ma non manca il richiamo politico ed istituzionale al governo, chiamato alle proprie responsabilità. Un richiamo al governo condiviso dal Presidente della Provincia che rendendo noto l’elenco dei bisogni inviati al governo punta sulla carenza di fondi necessari. Tutti i 183 ponti di competenza e monitorati dalla provincia sono sicuri, ma per 30 sono necessari interventi di manutenzione straordinaria alle strutture, allo scopo di “prolungarne la vita” nei prossimi decenni. Tra questi il ponte di Bomporto sul naviglio, Ponte Motta sul Secchia ed il ponte sul tiepido. La spesa prevista a questo scopo è di 18 milioni di euro, che la Provincia è in grado di finanziare solo in minima parte.

Nel video l’intervista a Giulio Guerzoni, Assessore Lavori Pubblici Comune di Modena