Il caso della nave Diciotti ha riacceso il dibattito sull’accoglienza. In regione i migranti accolti nei progetti di Protezione Internazionale sono quasi 14.000. Modena, dopo Bologna, è la provincia che ne ospita di più, ma il 60% non ha i requisiti per ottenere la protezione internazionale
Al 31 dicembre 2017 erano 13.629 i migranti accolti in Emilia Romagna in aumento di 800 unità rispetto all’anno precedente, suddivisi tra centri di prima accoglienza e di accoglienza straordinaria, i cosiddetti cas ovvero le struttura che gestite principalmente da cooperative e onlus e coordinati dalla prefettura costituiscono in regione e a Modena il sistema di accoglienza più diffuso. L’88% dei richiedenti asilo è accolto con questa modalità. Solo il 12% è in capo ai Comuni nell’ambito del sistema Sprar (12% dei presenti). Si tratta per o più di soggetti nigeriani . Da agosto 2017, periodo che ha rappresentato il momento di maggiore accoglienza si è cominciato a registrare, mese dopo mese, un calo costante delle presenze nei Cas, parallelamente al calo degli sbarchi. La provincia di Modena, in regione, per numero di stranieri richiedenti asilo accolti, è seconda, di poco solo a Bologna. I dati aggiornati alla scorsa primavera sono sostanzialmente invariati rispetto al picco registrato dell’agosto 2017, raggiunto dopo anni di costante crescita, che dal 2014 anno di avvio dei nuovi progetti di accoglienza ha visto quintuplicare il numero dei richiedenti accolti. Oggi sono 1822 quelli ospiti dei centri di accoglienza straordinaria nella rete gestita dalla prefettura e 175, per un totale che sfiora i 2000, nel progetto. La provincia che in Emilia Romagna ospita meno richiedenti asilo è quella di Rimini, circa 900 meno della metà di quelli di Modena. Numeri comunque sostanzialmente stabili di richiedenti asilo che vanno di pari passo con la percentuale di coloro che al termine del percorso di accoglienza, che anche a Modena arriva mediamente a 18 mesi, non hanno riconosciuto alcuna forma di protezione. Circa il 60% del totale. Si tratta di stranieri che non hanno i requisiti, stranieri che diventano irreperibili o che una volta in Italia hanno rinunciato alla domanda






































