La richiesta dell’autocertificazione che attesti l’avvenuta vaccinazione dei figli per iscriverli a scuola slitta all’anno prossimo. Sono passati ieri due emendamenti identici, firmati da Lega e 5 Stelle che attestano che tutti i bambini a settembre potranno iscriversi ai nidi e alle scuole d’infanzia
Dapprima una semplice autocertificazione per iscrivere i figli a scuola e non più un documento sanitario ufficiale che attesti l’avvenuta vaccinazione. Ora, la richiesta dell’autocertificazione slitta all’anno scolastico 2019/2020. Significa in sostanza che questo settembre tutti i bambini, vaccinati e non, saranno ammessi in aula. La commissione Affari costituzionali del Senato ha approvato due emendamenti identici, a firma M5s e Lega, all’articolo 6 del decreto “proroghe”. Si tratta di un colpo di spugna dell’articolo 3 della legge Lorenzin, che un anno fa ha ripristinato l’obbligo vaccinale e secondo cui la documentazione sull’avvenuta vaccinazione costituiva un vero e proprio requisito d’accesso. Il nuovo provvedimento è stato ritenuto irresponsabile dal presidente dell’istituto superiore della sanità, Walter Ricciardi, che ha ribadito come non in tutte le regioni si sia raggiunta la soglia vaccinale del 95%. Una soglia di sicurezza che tuttavia l’Emilia Romagna, seguendo la legge regionale che di fatto ha anticipato l’obbligo vaccinale voluto dalla Lorenzin, ha già raggiunto e superato per quanto riguarda i bambini che a settembre verranno iscritti ai nidi e alle scuole d’infanzia. Nondimeno, il presidente Stefano Bonaccini in un tweet ha commentato duramente la decisione del governo, descrivendola come una sottomissione ai No Vax e un ritorno al “medioevo”.






































