A Colombarone, il Percorso Natura che collega Castellarano alle casse di espansione di Campogalliano e Rubiera è severamente rovinato dall’erosione del Secchia e da un anno è chiuso a ciclisti e a pedoni. In estate partiranno i lavori per riaprire il tratto, ma non saranno risolutivi
Le sponde del fiume Secchia franano e in altri punti le acque si avvicinano inesorabilmente ai sentieri, mangiando porzioni di terra. È questa la situazione all’altezza di Colombarone, in cui verte il Percorso Natura che parte da Castellarano e che arriva fino alle casse di espansione di Campogalliano e Rubiera. Un tratto lungo oltre 100 metri, al confine tra Modena e Formigine, su cui i primi segni di cedimento dell’argine sono stati notati già dall’aprile dell’anno scorso. Da allora, l’area è stata transennata, visto che era alto il pericolo di caduta. La costante erosione dell’acqua ha con il tempo provocato un vero e proprio crollo della sponda con un salto di circa 5 metri che divide il sentiero ciclabile e pedonale dall’acqua del fiume. Le piene dei giorni scorsi hanno aggravato la situazione, ma bisognerà attendere ancora qualche mese per vedere un miglioramento: la Provincia fa sapere che in estate partiranno operazioni di manutenzione che permetteranno la riapertura del tratto interessato dall’erosione a ciclisti e a pedoni. Tuttavia, per salvare il Percorso Natura servono interventi di tipo strutturale, di rinforzo e protezione della sponda del corso d’acqua, o in alternativa di deviazione del tracciato. In entrambi i casi, si tratta di lavori costosi, che la Provincia annuncia di non essere in grado di sostenere.






































