Accedeva abusivamente ai database della Questura per raccogliere e vendere informazioni riservate ad un’agenzia investigativa modenese. Un ispettore di Senigallia è stato sospeso e su di lui pesano numerose accuse
Vendeva informazioni riservate ad una nota agenzia investigativa di Modena accedendo abusivamente al sistema informatico del Ministero dell’Interno. Si tratta dell’ispettore superiore del commissariato di Senigallia, Mirko Minghelli, di 54 anni, che è stato sospeso dal servizio per decisione del questore Oreste Capocasa. Secondo l’accusa, l’ispettore intascava 2mila euro ogni due mesi per il passaggio di informazioni riguardo a dipendenti da assumere in aziende del nostro territorio ad un’agenzia investigativa modenese, ma il sospetto è che ce ne siano altre tre coinvolte. Corruzione, violazione del segreto d’ufficio, accesso abusivo al sistema informatico della Questura, falso ideologico, ma anche truffa ai danni dello Stato: sono queste le accuse che pendono ora sul 54enne. Le indagini hanno coinvolto la Squadra mobile di Ancona, che ha perquisito e sequestrato materiale informatico dalla casa di Minghelli, ma anche quella di Modena, che si è attivata sul nostro territorio per indagare sia sull’agenzia che riceveva le informazioni sia sulle aziende a cui le stesse erano destinate. Altre dieci persone sono state denunciate. Il caso è iniziato un anno fa quando gli uomini della Questura di Ancona si sono insospettiti per le centinaia di accessi al database effettuati dal collega ogni mese; da qui sono partite le indagini, che hanno inoltre svelato episodi di truffa alle assicurazioni che Minghelli effettuava con la complicità di una carrozzeria di Ancona.






































