Uccise ed evirò il compagno ma non andrà in carcere, per lei i giudici hanno confermato 10 anni in struttura per malati psichici autori di reato. Lo ha stabilito questa mattina il giudice nell’udienza in tribunale a Modena

Verona Popescu, la 50 enne rumena che nel giugno scorso uccise a coltellate ed evirò il compagno 63 anni Claudio Palladino nell’abitazione di via Mare Adriatico a Modena, è stata assolta questa mattina dal giudice per non impunibilità dell’indagata, ma sarà obbligata a trascorrere 10 anni al Rems di Bologna, la struttura per malati psichiatrici autori di reato dove già si trova. La donna che dopo l’efferato omicidio chiamò la Polizia, nel novembre scorso era stata dichiarata incapace di intendere e di volere, a seguito di una perizia psichiatrica nell’ambito dell’incidente probatorio. Secondo il rapporto la donna soffriva di disturbo delirante persecutorio. Aveva dichiarato di avere ucciso il compagno perché contaminato. Un quadro patologico che aveva portato le indagini della procura condotte dal PM Lucia De Santis ad escludere un movente vero e proprio razionale se non appunto quello del delirio ossessivo in cui la donna sarebbe piombata. Venne stabilità l’incapacità di intendere e di volere. Verona Popescu evitò il carcere ma venne tradotta in una struttura sanitaria di accoglienza per malati psichici autori di reato. Il Rems di Bologna dove Verona Popescu si trova da mesi. Anche se era stato stabilito che la donna non poteva essere imputata per omicidio. Il processo, anche dopo la perizia, rimaneva comunque aperto con rito abbreviato. Con l’udienza di oggi il giudice ha di fatto chiuso la vicenda giudiziaria, confermando l’ordinanza che obbliga la donna a rimanere nella struttura di sicurezza psichiatrica fissando il periodo di permanenza in dieci anni. All’udienza erano presenti i parenti della vittima Claudio Palladino che si sono dichiarati indignato della sentenza.