Un uomo di 45 anni di Finale Emilia, titolare insieme ai due fratelli di un’azienda, è stato arrestato dai Carabinieri di Carpi con l’accusa di atti persecutori e molestie aggravate nei confronti di una avvocatessa di Modena. In un anno aveva trasformato la vita della donna in un incubo

E finito in carcere dopo essersi reso protagonista di una serie infinità di atti persecutori e di minacce nei confronti di avvocatessa penalista di 35 anni, modenese, con studio in città. La sua vita si era trasformata in un incubo. Dall’inizio dello scorso anno, quando un uomo 37 enne titolare insieme ai due fratelli di un’azienda agrituristica di Finale Emilia, si era rivolto al suo studio legale, per risolvere una questione di eredita subentrata dopo la morte del padre.  L’avvocatessa penalista aveva da subito dirottato l’uomo ad collega civilista, senza successo. Le attenzioni e le richieste dell’uomo erano rimaste su di lei. Sempre più insistenti. Spostandosi anche nei contenuti ben al di la delle questioni professionali. Decine, fino a centinaia di messaggi, sms, whatsapp. Con ingiurie alternate a dichiarazioni d’amore, frutto di un squilibrio mentale evidente, in un crescendo di minacce. La donna cambia numero di telefono e denuncia tutto ai Carabinieri che segnalano il caso in Procura. Nel giugno 2017 il tribunale emette il provvedimento di divieto di avvicinamento. Ma l’uomo non desiste. Continua con messaggi d’amore e di minaccia di morte nei confronti della donna estesa anche ai famigliari. Il nuovo numero di telefono della donna appare anche muro di un bagno della stazione delle autocorriere di Modena insieme all’annuncio di prestazioni sessuali. Poi l’avvocato riceve le immagini di una camera mortuaria. Sposata con figli, è esasperata e teme per lei e la sua famiglia. La donna si rivolge nuovamente ai Carabinieri. Scatta la richiesta di inasprimento della pena. Richiesta accolta e tradotta nella misura custodia cautelare. Che i Carabinieri della compagnia di Carpi e della stazione di Finale Emilia, hanno eseguito lunedì scorso. L’uomo, incensurato, deve ora rispondere di atti persecutori, violazione di domicilio e molestie aggravate”