La Procura di Modena ha comunicato di aver notificato due avvisi di conclusione indagine. I capi di imputazione formulati sono quelli di omicidio colposo e lesioni personali per presunta errata valutazione in fase diagnostica e applicazione di inadeguate procedure, ma anche nove richieste di archiviazione, per il caso del bambino nato morto all’Ospedale di Sassuolo
Due avvisi di conclusione indagine e nove richieste di archiviazione. Questa le richieste avanzata dal pubblico Ministero per il caso del piccolo nato morto nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Sassuolo. Un evento tragico che portò allora la famiglia del nascituro, a sporgere denuncia al fine di fare chiarezza sul caso ed accertare eventuali responsabilità mediche. I fatti risalgono al giugno del 2016, dopo la rottura delle acque la donna di 38 anni si era recata al nosocomio dove le fu praticato il taglio cesareo, ma il bambino nacque morto a causa di un’ischemia. Nel registro degli indagati furono iscritti sia il personale medico che aveva assistito la donna, sia il personale che aveva seguito le varie fasi della gestazione. Ora per l’accaduto la Procura di Modena dopo gli accertamenti medico legali ha chiesto l’archiviazione nei confronti del personale medico ritenendo che i trattamenti sanitari prestati alla donna furono adeguati alla situazione. Per i due dottori è stato invece, notificata la chiusura delle indagini. I capi di imputazione formulati sono quelli di omicidio colposo e lesioni personali per presunta errata valutazione in fase diagnostica e applicazione di inadeguate procedure.
Nel video l’intervista a Lucia Musti, Procuratore Capo di Modena






































