Il taglio di un intero filare di alberi all’ingresso delle scuole elementari Gramsci di Modena ha cambiato, in peggio, l’aspetto del cortile dell’istituto. Le cause sembrano legate non solo alle condizioni precarie degli alberi ma anche del problema delle foglie

Dopo il taglio del cipresso e del pioppo nei pressi dell’entrata su via Miglioli, le festività Natalizie hanno visto l’abbattimento e la scomparsa di altri 8 alberi storici che riempivano di verde l’accesso alle scuole elementari Gramsci. Di loro non rimane nulla, nemmeno la traccia dei tronchi, tagliati alla base ma coperti da uno strato di terra e di segatura, quasi a volerne nascondere anche la memoria. Incacellabile però non solo per gli alunni e le loro famiglie che oggi frequentano la scuola ma anche di quelli di ieri. Quelli tagliati sono alberi storici, piantati già negli anni 70, anni di costruzione della scuola elementare che da un lato si affaccia su via Miglioli e dall’altro su via Albereto. La spiegazione di tale taglio di un patrimonio verde così importante ed evidente sembrerebbe legata alle condizioni precarie degli alberi stessi che tutti però dicono di avere sempre visto rigogliosi. C’è chi ritiene che la decisione di abbatterli sia legata alla presenza di troppe foglie che in autunno ovviamente cadono intasando i tombini che nessuno però sarebbe più preposto, o forse disposto, a pulire. Una situazione che già nel settembre scorso, alla ripresa dell’anno scolastico aveva creato alcuni allagamenti nell’aria di accesso alla scuola, risolto rimuovendo semplicemente le foglie. L’ultima volta perché la decisione successiva è stata quella di rimuovere direttamente gli alberi. Con questo risultato. Una landa marrone al posto di una rigogliosa striscia verde in un area come quella di una scuola che sorge a 200 metri dalla tangenziale nord e ad un chilometro dall’inceneritore.