Non ha creato particolari problemi lo sciopero indetto dalle sigle Anief Saese e Cub per protestare contro la sentenza del consiglio di stato che esclude dalla graduatorie gli insegnanti delle scuole d’infanzia ed elementari con diploma magistrale. Questa mattina a Modena bambini regolarmente in aula
Tanti genitori di fronte al rischio di dovere riportare a casa i propri figli in funzione dello sciopero, si erano già organizzati con soluzioni alternative, attraverso la rete di nonni, parenti o amici, ma lo stesso tam tam con cui sui media e sui social si era diffusa la notizia di possibili disagi a causa dello sciopero, è servito questa mattina per comunicare che la situazione, in molte scuole pubbliche d’infanzia ed elementari di Modena, si stava svolgendo senza particolare disagio. Con insegnanti nelle aule pronti ad accogliere i bambini al rientro dopo la pausa natalizia.
Da una prima ricognizione svolta, buona parte delle scuole modenesi sembrano avere garantito oltre all’apertura anche il regolare svolgimento delle attività. Forse perché, pur senza divisioni, l’agitazione con tanto di manifestazione a Roma era stata indetta ‘soltanto’ dalle organizzazioni sindacali Anief, Saese e Cub mentre CGIL, Cisl e Uil scuola avevano scelto la via del tavolo istituzionale tradotto in incontri che hanno chiuso la settimana scorsa all’Ufficio scolastico regionale e al Ministero. Dai quali è emersa la pur temporanea rassicurazione che gli insegnanti con solo il diploma magistrale coinvolti dal pronunciamento del Consiglio di Stato, (157 quelli di ruolo e circa 600 quelli non di ruolo nella sola provincia di Modena), avrebbero potuto continuare a lavorare per tutto l’anno. Ed è così che se il problema dei disagi legati allo sciopero almeno a Modena sono stati limitati, la questione ora rimane sui tavoli istituzionali e dei tribunali, dove pendono migliaia di cause che dovranno essere interpretate e chiuse alla luce della sentenza, con la volontà di evitare un’altra pioggia di ricorsi e, nel frattempo, una lotta e il caso di dirlo, di ‘classe’, tra insegnanti con laurea e con diploma.





































