E’ stata fissata a martedì l’udienza per il consigliere regionale di Forza Italia Enrico Aimi, accusato di peculato nell’ambito dell’inchiesta per le cosiddette spese pazze in regione

E’ stata fissata martedì a Bologna, l’Udienza per il consigliere regionale Enrico Aimi (in Regione dal 2000) accusato di Peculato. Ad Aimi nella prima tranche dell’inchiesta, relativa al periodo 2010-2011, sono contestati rimborsi, secondo la Procura non giustificati, pari ad 58.000 euro e nella seconda tranche, relativa alla legislatura 2009-2010 altri 38.000 euro. Due filoni di inchiesta che si sono uniti in un’unica richiesta di rinvio a giudizio che lo ha portato sotto processo. Nel mirino della procura spese totali per circa 96 mila euro contestati in due anni e mezzo di legislatura. Per la maggior parte, legate a spese per cene ‘di rappresentanza’, per l’accusa non erano giustificabili con le funzioni riconosciute ai consiglieri regionali. Casi per certi versi difficili da giustificare. Come nel giorno in cui dalla carte emerge che Il Consigliere Aimi si sarebbe fatto rimborsare un pranzo alla meridiana, un pranzo in un altro ristorante e poi una cena. Il Consigliere si è sempre difeso sostenendo la regolarità dei rimborsi per cene al ristoranti, per lui sempre legate alle attività istituzionali.
Un’inchiesta, quella della procura e che martedì vedrà il consigliere a processo che ha viaggiato in parallelo con quella, già arrivata a sentenza, della corte dei conti, che in febbraio ha condannato Enrico Aimi e in solido il suo capogruppo allora PDL, per 20.762 euro. Soldi per l’accusa intascati illegittimamente da Aimi nel 2012 e non adeguatamente giustificati. Tra le carte emergono pranzi e appuntamenti non meglio specificati con rappresentanti politici ed o simpatizzanti in ristoranti di Modena e tutti rimborsati dalla Regione. Poi viaggi a Roma per meeting e convegni.

A favore di Aimi ci sarebbe la legge Ex Cirielli: tra un anno e mezzo infatti per lui scatterebbe la prima prescrizione per le accuse relative all’anno 2009.