Questa mattina i Carabinieri e la Polizia Municipale hanno iniziato le operazioni di sgombero dei locali dell’ex Cinema Olympia. Le forze dell’ordine sono entrate in azione alle 6. Lo stabile dallo scorso 3 novembre era occupato dal Collettivo del Guernica, che ha annunciato una protesta in Piazza Grande, sotto al Municipio, per oggi durante lo svolgimento del Consiglio Comunale

All’alba, quando le forze dell’ordine sono entrate dalle porte di servizio nello stabile abbandonato di via Malmusi, c’erano solo tre ragazzi che dormivano. Per loro aveglia anticipata. Ordine esecutivo di sgombero. Occupazione finita. Tutti fuori. Nessuna resistenza e tensione da parte di chi dal 3 novembre scorso aveva deciso di occupare i locali chiusi ed inagibili dell’edificio che ospitava lo storico cinema e sotto l’insegna del Guernica aspettava di festeggiare il primo mese di occupazione con una festa promossa anche sui social che, come le altre iniziative organizzate le scorse settimane, voleva essere aperta al pubblico, bambini compresi. L’obiettivo che il Guernica aveva deciso di intraprendere attraverso modalità dichiaratamente illegali, era quello di riportare l’attenzione su uno spazio culturale di grande pregio, facendolo rivivere all’interno della città. Non si sa se l’annuncio di un evento che avrebbe potuto portare persone nel locale in condizioni non certamente adeguate ad avere portato alla decisione di sgomberare oggi. Fatto sta che si sapeva che una occupazione, anche se pacifica, non poteva continuare a lungo. I ragazzi del Guernica ci speravano. Nonostante si trattasse di un edificio privato che come tale, se occupato, impone dei limiti e dei passaggi burocratici anche per le istituzioni pubbliche. Passaggi che sono stati evidentemente messi in fila e che questa mattina hanno portato al via libera alle forze dell’ordine ad entrare, liberare e consentire di murare gli accessi. La festa se si farà, non si farà qui. Ma la reazione – promettono dalla Pagina FB del Guernica – non si farà attendere e sarà forte e dura.

Nel video l’intervista a Anna Remitti