Oggi a Roma la prima riunione del negoziato con il Governo. Dall’istruzione al lavoro, dai tributi alla finanza pubblica, dalla salute all’ambiente e al territorio, fino alla ricerca e all’innovazione. Ora sono 12 ma potrebbero essere più di 15 le competenze per la maggiore autonomia a cui punta l’Emilia-Romagna

Dall’istruzione al lavoro, dai tributi alla finanza pubblica, dalla salute all’ambiente e al territorio, fino alla ricerca e all’innovazione. Ora sono 12 ma potrebbero essere più di 15 le competenze per la maggiore autonomia a cui punta l’Emilia-Romagna. Tante, infatti, sono quelle che la Regione chiede di gestire direttamente e sulle quali si confronterà con il Governo al tavolo del negoziato il cui insediamento è stato oggi pomeriggio a Roma. Sullo stesso tavolo, anche se con due prospettive politiche diverse, Il Presidente della Regione Emilia Romagna, Bonaccini, ed il governatore della Lombardia Maroni. L’incontro si prefiggeva di approfondire gli ambiti e le materie per i quali i Consigli regionali hanno dato mandato ai rispettivi presidenti della Giunta regionale di avviare la trattativa. Il primo passo concreto per definire un accordo con il governo che arriva dopo tre settimane dalla firma del negoziato del Premier Gentiloni con l’Emilia-Romagna. Un negoziato che ora il governo tratterà in modo paritetico con Emilia-Romagna e Lombardia, accomunate in questo caso se non dal colore politico della presidenza dall’obiettivo comune dell’autonomia e dall’essere Regioni virtuose e con i conti in ordine. Elemento necessario anche solo per sedersi ad un tavolo.