Giornate frenetiche non solo per Aldo Taddeo, ma anche per la società che deve completare il trasferimento della sede e trovare un nuovo campo d’allenamento
Il club Mammut come sede provvisoria, il campo sintetico di San Damaso come nuovo campo per gli allenamenti. Così il Modena riprenderà a lavorare dopo lo sfratto divenuto esecutivo ieri dal Braglia. La società ha 72 ore di tempo per liberare tutti i locali dell’impianto prima che l’Amministrazione ordini lo sgombero coatto, tempi stretti per la mole di documenti archiviati e per il materiale stipato nei depositi nel corso degli anni, ma questo è l’ordine che arriva da Piazza Grande e andrà rispettato, seppur all’interno degli uffici ci sia sempre la speranza di veder bloccato questo processo di sfratto. Difficile per non dire impossibile, anche se fra Aldo Taddeo ed il Comune un primo contatto c’è stato e nei primissimi giorni della prossima settimana è in programma un incontro alla presenza anche del Commissario giudiziale, il Dottor Claudio Trenti. L’obiettivo primario e fondamentale per provare a far ripartire il motore è sbloccare la situazione del Braglia, riaprire le porte dell’impianto almeno per quanto riguarda il campionato, con il prossimo impegno interno fissato per il 29 ottobre con il Padova. Da questo punto di vista la società è pronta a profondere ogni sforzo per essere immediatamente operativa nel momento in cui l’Amministrazione dovesse concedere l’utilizzo del campo da gioco, evitando così la terza sconfitta a tavolino.





































