I Carabinieri hanno eseguito undici misure cautelari in diverse province, dopo un anno di indagini a seguito dei furti di apparecchiature bancomat e casse continue realizzati con i carri attrezzi nella primavera 2016

Rubavano vetture, ma soprattutto carro attrezzi che utilizzavano prima come ariete per sfondare le vetrate e successivamente per asportare bancomat dalle filiali degli istituti di credito. Undici persone, dieci uomini e una donna, sono stati individuati dai Carabinieri di Modena quali autori di una lunga serie di colpi che in diversi casi hanno fruttato decine di migliaia di euro. E’ stato un iter processuale piuttosto complicato quello che ha portato dopo tre gradi di giudizio a far diventare esecutivo il provvedimento proposto dalla Pm Claudia Natalini: 6 ordinanze di custodia cautelare in carcere e 5 ai domiciliari. Cinque malviventi del gruppo vivono nel campo nomadi di San Matteo, sotto la Tav, e sono stati individuati mediante l’utilizzo di una telecamera ad ampio raggio posizionata proprio all’ingresso del campo. Decisivo per le indagini il furto del 13 luglio 2016 presso la sede Bper di Arceto di Scandiano, in cui hanno partecipato anche parenti residenti in un campo rom di Verona. La mattina seguente i militari dell’Arma hanno rinvenuto proprio a San Matteo la cassaforte rubata contenente ben 29mila euro che sono stati restituiti all’istituto di credito.

Nel servizio l’intervista al Capitano Luca Treccani, comandante nucleo investigativo Carabinieri di Modena