Il senatore Carlo Giovanardi è stato raggiunto da un avviso di garanzia dalla Direzione Distrettuale Antimafia per rivelazione di segreti d’ufficio e violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato
di Giuseppe Leonelli
Il senatore Carlo Giovanardi, membro della commissione antimafia, ex ministro e sottosegretario, è indagato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Bologna per rivelazione di segreti d’ufficio e violenza o minaccia a un corpo politico, amministrativo o giudiziario dello Stato. Delitti aggravati dall’aver agevolato una organizzazione mafiosa, nello specifico la ‘Ndrangheta. A Giovanardi l’avviso è stato notificato venerdì, alla vigilia del primo congresso provinciale del suo movimento politico, Idea popolo e libertà. Tra gli indagati anche il capo di gabinetto della prefettura di Modena, Mario Ventura. Il caso riguarda le presunte pressioni fatte per favorire la Bianchini di San Felice, coinvolta nell’inchiesta Aemilia, per farla ammettere alla White list. I procuratori della Dda che indagano, Beatrice Ronchi e Marco Mescolini, si basano su alcune intercettazioni, in particolare alcuni video registrati dallo stesso Alessandro Bianchini col cellulare. Intercettazioni in base alle quali la Procura ipotizza minacce e rivelazioni di segreti d’ufficio. Ora starà al Gip, a fine mese, valutare la rilevanza di quelle intercettazioni e se occorra chiedere una autorizzazione a procedere al Senato. Intanto Giovanardi, che questa mattina si trova a Roma e che abbiamo contattato telefonicamente, assicura di ‘Non avere mai avuto contatti diretti o indiretti con ‘ndranghetisti’ e parla di ‘accuse surreali’. ‘Quelle intercettazioni o vengono distrutte o si deve chiedere l’autorizzazione al Parlamento per usarle – afferma il sette volte parlamentare modenese -. Mi sono occupato di una questione amministrativa, la presenza di una azienda in White list, e questa è una mia prerogativa politica e parlamentare. Oggi stesso ho querelato la Gazzetta di Modena e l’Espresso per diffamazione aggravata’.






































