Peggiorano gli esiti dei controlli ispettivi nei posti di lavoro. L’Emilia Romagna è la quarta in Italia per il numero di irregolarità, Modena vanta il primato negativo in provincia
Cattive notizie sul fronte delle irregolarità. In Emilia Romagna e nello specifico a Modena nel 2016 sono diminuiti i controlli ispettivi nei posti di lavoro con una crescita evidente delle irregolarità e del lavoro nero. Rispetto al 2015 in regione le ispezioni sono calate di 519 unità, in provincia il primato negativo va a Modena con 164 ispezioni in meno. Il 1 marzo è stato presentato il rapporto sulla complessa attività di ispezione e vigilanza sulle irregolarità del lavoro nero in Italia nell’anno 2016, e per la nostra regione sono emersi dati allarmati: risulta infatti che l’Emilia Romagna a livello nazionale è la quarta per il numero di lavoratori irregolari, preceduta solo da Lombardia, Lazio e Campania. In Italia il trend emiliano romagnolo di irregolarità è il più rigido in assoluto con il 62,7% dell’ultimo anno contro il 53% registrato nel 2014. In regione i lavoratori vittime di violazione accertate sono stati 7470. I dati modenesi superano le medie regionali, con l’85,26% di irregolarità registrate nei settori del trasporto e magazzinaggio, 66,7% nell’attività immobiliare e nel settore dell’agricoltura con il 60%. La sorpresa emiliana e modenese si registra però nei settori della sanità e dell’assistenza privata con il 73% di irregolarità e ben l’83% nell’istruzione. Dati allarmanti forse troppo sottovalutati, che umiliano i cittadini che lavorano onestamente e che ricadono inevitabilmente sull’economia del nostro territorio.


































