La Guardia di Finanza di Enna, al termine di un’operazione durata due anni, ha sequestrato un’ingente quantità di piastrelle altamente tossiche. Al loro interno sono state rilevate quantità di arsenico, nichel, piombo e cromo tali da costituire pericolo per la salute pubblica

Piastrelle che si degradavano improvvisamente, cambiando calore e sprigionando sostanze altamente tossiche e nocive per l’uomo. La Guardia di Finanza di Enna, al termine di un’indagine condotta dalle Fiamme Gialle, ha rintracciato e sequestrato migliaia di pezzi riconducibili a due lotti venduti in tutta Europa di Pureblack, questo il nome delle mattonelle d’importazione cinese, ma arrivate in terra siciliana anche tramite una società commerciale di Sassuolo, che è finita nei guai con la denuncia alla Procura di Enna del responsabile legale. Le lunghe indagini effettuate ed i rilievi dell’Arpa hanno permesso di ricostruire tutto il percorso delle piastrelle, dalla fabbricazione alla vendita finale. A produrre il materiale due aziende cinesi della regione del Guandong, circa 7000 i pezzi altamente tossici tutti recuperati e sottoposti a sequestro in quindici operazioni distinte grazie anche ai documenti doganali e commerciali che hanno permesso di rintracciare gli esercizi commerciali acquirenti. All’interno delle piastrelle sono state rilevate quantità di arsenico, nichel, piombo e cromo tali da costituire pericolo per la salute pubblica. La causa di tutto questo un processo di fabbricazione non regolare, che aveva permesso alle sostanze di fuoriuscire in superficie invece che rimanere sigillate all’interno del prodotto come succede di prassi.