Silenzio dal Pd, contrari M5s e Lega Nord, Forza Italia favorevole. Sindacato di Polizia preoccupato per la sicurezza cittadina

Cie o non Cie? Modena è divisa sull’ipotesi di riapertura dei centri di identificazione ed espulsione lanciata nei giorni scorsi dal ministro dell’Interno Marco Minniti. Dal Pd, lo stesso partito del ministro, nessuno ha ancora preso una posizione. In senso nettamente contrario si è invece espresso il Movimento 5 Stelle, con il deputato emiliano-romagnolo Vittorio Ferraresi che ricorda le sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo contro la limitazione alla libertà personale che i Cie comporterebbero. Anche la Lega Nord boccia il piano, preoccupata per i problemi di organico delle forze dell’ordine. Andrea Galli, capogruppo di Forza Italia nel Consiglio comunale di Modena, è invece favorevole: in una lettera aperta al sindaco Muzzarelli invita il primo cittadino a dare immediatamente al ministero la propria disponibilità a riaprire il Cie di via La Marmora. Contrari i sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, mentre il Siulp, la sigla che rappresenta i lavoratori della Polizia di Stato, si chiede come si potrebbe garantire la sicurezza in città con ulteriori uomini impegnati nei centri di identificazione ed espulsione. “Non ridurremmo il nostro impegno nel controllo del territorio”, assicura il questore, Paolo Fassari. Dal Comune di Modena, invece, c’è gelida attesa di maggiori dettagli da Roma. Intanto, ieri in città sono arrivati 21 nuovi migranti dal centro di smistamento di Bologna per far spazio ai circa cento richiedenti asilo provenienti dal turbolento centro di accoglienza di Cona, in provincia di Venezia: questi ultimi rimarranno per un po’ a Bologna. Poi potrebbero essere distribuiti sul territorio regionale.