Davide Savigni era accusato di omicidio preterintenzionale per i fatti del 2 marzo, quando spinse l’anziano genitore Alberto contro il muro durante una lite causandone il decesso per via di un trauma cranico

Ha patteggiato quattro anni Davide Savigni, il 47enne modenese accusato di omicidio preterintenzionale per la morte del padre. Si è chiusa in Tribunale la vicenda della tragica lite tra figlio e anziano genitore del 2 marzo scorso in via Sant’Adriano a San Cesario sul Panaro, un alterco banale nell’azienda agricola di famiglia che aveva visto l’uomo spintonare l’83enne che era finito contro un muro e poi per terra, battendo violentemente la testa.

Per Alberto non c’era stato nulla da fare e per Davide, che aveva chiamato i soccorsi, erano scattate le manette da parte dei carabinieri contestando il delitto non voluto come conseguenza di un’azione violenta. Ora il procedimento è stato definito con un patteggiamento davanti al gip Eleonora Pirillo, che ha pronunciato una pena tutto sommato ridotta viste le pesanti accuse aggravate dalla parentela mosse dal pm Luca Guerzoni.

Si dicono quindi moderatamente soddisfatti gli avvocati Luca Brezigar e Domenico Ippolito che assistono l’imputato. Il 47enne in questo momento è libero e con ogni probabilità i suoi legali chiederanno per lui l’affidamento in prova, considerando che ha un lavoro e una vita stabili.