In provincia di Modena sono ospitati al momento 1036 richiedenti asilo. Per ognuno di loro le cooperative che nel modenese si occupano dei migranti ricevono, in base ai dati della Caleidos stessa, 32 euro e mezzo
All’indomani della nomina di Raffaella Alecci a dirigente dell’Ufficio immigrazione della questura di Modena, ritorna d’attualità il tema del cosiddetto ‘business’ rappresentato dalla gestione dei profughi.
In base ai dati presentati poche settimane da Fratelli d’Italia, in provincia di Modena sono ospitati al momento 1036 richiedenti asilo e per ognuno di loro le cooperative che nel modenese si occupano dei migranti ricevono 39 euro. Ciò significa che mensilmente lo Stato eroga a Caleidos e L’Angolo più di un milione e 200 mila euro. Numeri che la stessa cooperativa Caleidos ha voluto correggere: “La quota riconosciutaci dalla Prefettura non è di 39 euro ma di 32,40 euro e anche ipotizzando una presenza per tutto il 2016 di 1081 persone accolte (ma non è stato così dato che a gennaio 2016 erano 700 le persone accolte e il numero attuale è cresciuto gradualmente), il fatturato rispetto a questo progetto sarebbe stato di circa 13 milioni”.
Numeri comunque importanti che si inseriscono in un contesto nazionale che vede ruotare intorno alle cooperative che si occupano di accoglienza dei migranti un giro d’affari pari a 11 milioni al giorno, quasi 4 miliardi all’anno. Tutti soldi pubblici e senza alcuna rendicontazione delle spese, denunciano le opposizioni, visto il regime concesso alle cooperative.






































