L’Ausl sabato a Medolla presenterà ISMO, l’indagine degli effetti del sisma 2012 sulla salute. La ricerca ha coinvolto 1700 cittadini dei comuni colpiti dal terremoto

Maggio 2012, da quel mese di primavera di 4 anni fa le vite di molti modenesi sono cambiate. Da quella tragedia sono passati diversi mesi, ma il 50% dei cittadini ricorda ancora quei drammatici giorni anche quando non vuole. Una testimonianza di quanto il terremoto sia stato un evento che ha colpito animo e mente nella vita delle persone e di quanto abbia rappresentato uno spartiacque tra la vita prima e dopo il sisma. Questo quanto emerge da una ricerca, terminata a settembre 2015, dell’AUSL di Modena con la collaborazione delle Fondazioni Cassa di Risparmio di Carpi e di Mirandola, per valutare stato di salute, stili di vita e ricorso ai servizi di prevenzione. Dall’elaborazione di 1.700 interviste fatte a persone residenti nei 18 comuni modenesi colpiti dal terremoto, emerge il quadro di una popolazione che sa resistere facendo fronte in maniera positiva a eventi traumatici, che non riferisce evidenti cambiamenti nello stato di salute percepito, anche se come abbiamo detto, non sposta dalla mente le immagini di quei giorni. Il termine usato dai ricercatori è ‘resilienza’, in pratica la capacità di rialzarsi dopo un danno e di riuscire a riorganizzare positivamente la propria vita. Le buone notizie riguardano anche i sintomi depressivi che non risultano aumentati, anche se gli stati d’ansia restano comunque più diffusi tra chi ha subito danni durante il terremoto. Anche gli stili di vita non hanno globalmente risentito di un impatto fortemente negativo. I dati della ricerca saranno presentati sabato alle 9.00 a Medolla.