Si tratta degli imprenditori Alberto Albertazzi, Filippo Fernando Saladino, Rodolfo Roversi e Mario Cuoghi. Con loro salgono a otto i modenesi coinvolti su 200 italiani

Salgono a otto i modenesi coinvolti nel caso Panama Papers per essere intestatari di conti o società in paradisi fiscali. Dopo i primi quattro nomi emersi la scorsa settimana, altrettanti ne figurano nella seconda lista pubblicata dal settimanale L’Espresso. Si tratta di quattro imprenditori: Alberto Albertazzi, Filippo Fernando Saladino, Rodolfo Roversi e Mario Cuoghi. Il primo è il titolare della Albertazzi G, azienda carpigiana del settore packaging, Saladino opera nell’edilizia con la sua ditta Platinum, mentre Roversi e Cuoghi agiscono nel mondo dell’abbigliamento. Gli italiani coinvolti sono in tutto 800, ma per ora L’Espresso, unica testata tricolore che fa parte del Consorzio internazionale di giornalismo investigativo che ha scoperchiato il caso, ne ha resi pubblici solo 200. Nel primo elenco, sfornato la scorsa settimana, era emerso il coinvolgimento degli imprenditori modenesi Augusto Pianesani, Francesco Ortonovi e Friedrich Strafingher, più quello del manager modenese d’adozione Luca Cordero di Montezemolo. L’inchiesta Panama Papers è già considerata la più grande fuga di notizie della storia: sono 11 milioni e mezzo i documenti trafugati dallo studio legale Mossack e Fonseca di Panama, una delle più grandi ‘fabbriche’ al mondo di società offshore. Avere un conto corrente o una società in un paradiso fiscale, di per sé, non è illegale. Per i cittadini italiani, lo diventa se non lo si comunica alle autorità fiscali. Ma di questo aspetto l’inchiesta non si occupa. Quel che sta emergendo, finora, è peraltro che Modena è tra le province più propense all’esportazione di denaro in paradisi fiscali.