Fino al 21 marzo i ragazzi degli istituti superiori del nostro territorio visiteranno i luoghi simbolo del genocidio e della violenza del XX secolo. L’iniziativa è partita dal campo di smistamento di Fossoli

Sulla mappa Auschwitz è un puntino rispetto al resto dell’Europa, sembra un sasso buttato contro un vetro da cui partono tutte le crepe. E una di queste, arriva a Fossoli. Per questo i ragazzi, dopo un lungo viaggio, potranno comprendere un aspetto fondamentale: quello che si viveva tragicamente in quel contesto, in realtà partiva dalla frazione di Carpi. I giovani torneranno dall’esperienza sicuramente nella veste di testimoni, ma non solo, perché a loro sarà affidata soprattutto la responsabilità di reagire quando sentiranno frasi xenofobe, ragionamenti razzisti o omofobi. Questo l’invito rivolto ai 500 studenti delle scuole superiori modenesi partiti da Fossoli, da quel campo di smistamento dove il 22 febbraio del 1944 anche Primo Levi fu caricato sul convoglio che dalla stazione ferroviaria di Carpi partì diretto ad Auschwitz. I ragazzi prima della partenza hanno raccolto l’invito: vivere il viaggio in treno, anche come un momento di socializzazione, ma soprattutto come un’occasione di arricchimento personale.

Ai nostri microfoni Marzia Luppi, Direttore Fondazione Fossoli