A breve inizierà un percorso per dare delle risposte ai cittadini

A fine 2015 era scattata la protesta a San Cesario a causa del cattivo odore di bitume presente in diverse ore del giorno, ma avvertito soprattutto da studenti e genitori al mattino durante l’arrivo nelle scuole. La vicinanza alla zona dell’azienda Frantoio Fondovalle di Spilamberto, produttrice di bitume per asfalti, ha portato le Amministrazioni dei due paesi modenesi a coinvolgere la proprietà in un tavolo di confronto volto ad individuare eventuali fonti di provenienza del cattivo odore e a valutare la situazione nel suo complesso. A fine febbraio si è riunito un primo tavolo tecnico a cui hanno preso parte le parti in causa assieme ad ARPA e AUSL. Durante l’incontro il tema centrale è stato il percorso, della durata di circa 4 mesi, che partirà a breve  e sarà suddiviso in più parti. Lo studio partirà dal campionamento alle emissioni convogliate e diffuse all’impianto, poi toccherà alle analisi dei campioni raccolti per la determinazione della concentrazione di odore e la caratterizzazione chimica. Infine è previsto lo sviluppo di un modello matematico per la diffusione di odori. Da queste azioni si riuscirà ad avere innanzitutto una stima dell’entità delle emissioni odorigene e delle ricadute nel territorio circostante, in questo caso San Cesario. Non mancherà anche una valutazione dell’eventuale tossicità delle emissioni potenzialmente causata dall’impianto. Al termine dello studio si avranno quindi elementi sufficienti per delineare il quadro e nel caso far intervenire l’azienda. Un percorso però piuttosto lungo, rispetto all’urgenza di tutela della salute dei cittadini di San Cesario e Spilamberto, quindi è per questo motico che le autorità competenti hanno avuto il compito di effettuare, parallelamente allo studio, una serie di ulteriori controlli che possano definire l’eventuale pericolosità delle emissioni odorigene.