Prosegue l’indagine per i presunti maltrattamenti alla scuola d’infanzia di Pavullo

Almeno cinque persone coinvolte, e non solo insegnanti. Si allarga l’indagine della Procura sui presunti maltrattamenti alla scuola d’infanzia Mariele Ventre di Pavullo, che ha portato il 1° febbraio all’arresto di Manuela Giacomozzi. Nei giorni scorsi sono arrivati i nuovi avvisi di garanzia disposti dal pm Marco Imperato, che vuole chiarire se ci sono profili di responsabilità esterni nell’ambito dell’operato della maestra partendo dalle colleghe di lavoro, ma non è escluso che sia chiamata a rispondere anche la direttrice didattica Tiziana Biondi nel suo ruolo di controllo. Del resto, nell’ambito del ciclo di assemblee appena concluso, la domanda ricorrente da parte dei genitori è stata: “Come è potuto accadere che nessuno si fosse accorto di nulla? Gli accertamenti giudiziari vogliono dare una risposta proprio a questo interrogativo, che continua a minare profondamente il rapporto di fiducia con l’istituzione scolastica. Molti genitori si aspettavano almeno delle scuse dalle insegnanti, e i “non sapevo” non hanno di certo contribuito a rasserenare l’ambiente. E ad aggravare il quadro ci ha pensato la riunione di lunedì con i genitori delle scuole d’infanzia Tonini e di Renno, dove si è parlato dell’esigenza di ruotare le insegnanti il prossimo anno per il cambiamento necessario alla Ventre, e a un certo punto due maestre hanno preso la parola dicendo quasi in lacrime di non volere tornare lì perché anni fa vi avevano vissuto brutte esperienze. Cosa che ha allarmato ulteriormente i genitori, facendo pensare a un ambiente che da molto tempo si trascinava problemi irrisolti.