Abitano nei moduli abitativi provvisori e avevano acceso un braciere per riscaldarsi

Avevano acceso un braciere per riscaldare l’ambiente molto freddo in questo periodo di temperature rigide che rendono il modulo abitativo provvisorio ancora più gelido. Ma in poco tempo il locale si è riempito di gas  che ha reso l’aria irrespirabile. Tre persone: un bimbo di 3 anni, la madre di 37 incinta al nono mese e la nonna di 59 anni sono rimaste intossicate da monossido di carbonio e dopo l’intervento dei sanitari del 118 trasferiti alla camera iperbarica di Fidenza. I tre risiedono in uno dei tanti moduli dei Map che si trovano in via Giolitti a Mirandola e dove risiedono diversi nuclei familiari in gran parte stranieri e che l’amministrazione ha intenzione di smantellare entro l’anno. La condizione per chi vi risiede non è facile perché i Map, pur garantendo un minimo di ritorno alla normalità dopo il trauma del terremoto, sono degli ambienti freddi e difficili da riscaldare: a farla da padrone spesso è anche l’umidità e c’è chi a fine mese deve fare i conti con le bollette che possono raggiungere anche le 700 euro. E’ il caso della famiglia Jadwa, padre, madre e tre figli, che per contenere le spese non sempre tiene acceso il riscaldamento nel corso della giornata il riscaldamento. Nei map vive anche Kamal Amini, disabile, che affronta l’inverno spesso con l’acqua gelida e senza riscaldamento: la soluzione è una bombola di gas con tutti i rischi del caso.

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