Si completerà nelle prossime settimane l’iter di fusione di Coop Estense, Coop Adriatica e Coop Nord-Est. In vista delle assemblee, la Cgil di Modena ha scritto una lettera aperta rivolta ai soci

Sia cambiamento vero: non solo sulle insegne e nei conti finanziari. Questo, in sostanza, l’auspicio della Cgil di Modena in vista della maxi-fusione tra Coop Estense, Coop Adriatica e Coop Nord-Est, che porterà alla nascita del nuovo soggetto Coop Alleanza 3.0. Mentre l’aggregazione si sta per completare, il sindacato lancia un appello all’azienda, tramite una lettera aperta rivolta a soci e lavoratori. “Il progetto è una grande opportunità – sottolinea la Cgil –, ma non può essere patrimonio solo del gruppo dirigente: se la partecipazione formale di soci e dipendenti è garantita, quella reale non la è”. Dalla fusione dei tre colossi prenderà vita la più grande cooperativa di tutta Europa: un player da 2 milioni e 700mila soci, 5 miliardi di euro di fatturato, 334 punti vendita, per 22mila lavoratori complessivi. A giugno è arrivato il via libera dei tre d’amministrazione, in queste settimane si stanno svolgendo le assemblee separate dei soci. Il 3 ottobre sono invece in calendario le assemblee generale che ratificheranno definitivamente l’accordo. La Cgil parla di operazione “coraggiosa e da supportare”, ma poi si chiede come, concretamente, potrà essere salvaguardato il legame col territorio: “Per Modena – rimarca il sindacato – è un tema essenziale, visto il trasferimento della sede legale a Bologna”. Non solo. La Cgil geminiana auspica anche un ripensamento delle relazioni sindacali, con riferimento agli aspri scontri con Coop degli ultimi anni soprattutto sulle questioni del contratto integrativo aziendale e sulle aperture nei giorni festivi. “Le innovazioni, purché siano affrontate attraverso la partecipazione reale e attiva di soci e lavoratori, non ci spaventano – conclude la Cgil –, ma in Coop Alleanza 3.0 devono diventare protagonisti molto più di quanto accade oggi”.