È così che comincia la “Notte di San Lorenzo”: tra le strofe di una poesia e gli occhi puntati al cielo. Dal centro storico alle colline, dai balconi alle rive del Secchia, il 10 agosto i modenesi cercano il loro posto perfetto per intercettare una scia luminosa. O meglio, le “lacrime”, come i poeti chiamano le stelle cadenti, alle quali affidare i propri desideri. Ma i modenesi, cosa chiedono quest’anno? Forse i desideri si avvereranno, forse no. Ma per una notte, la speranza è che tutto possa succedere.
