Nel video l’intervista a Giuseppe Molinari, Presidente Camera di Commercio Modena

La vendemmia 2025 si è chiusa con un bilancio altalenante. Se da una parte le uve raccolte si distinguono per un’eccellente qualità, dall’altra i volumi risultano nettamente inferiori rispetto al 2024. Una situazione particolarmente critica si registra nell’area dei Lambruschi, dove la produzione ha subito una contrazione del 17,2% – uno dei peggiori dati degli ultimi dieci anni. A livello quantitativo, si tratta della vendemmia più scarsa dal 2017. Un’annata anticipata di circa due settimane rispetto alla media storica, a causa delle condizioni climatiche dei primi mesi dell’anno, che hanno accelerato la maturazione delle uve. Secondo i dati diffusi da Confcooperative Terre d’Emilia, le cantine sociali di Modena e Reggio Emilia, responsabili della trasformazione di circa il 94% delle uve locali, hanno registrato, nella raccolta, un calo significativo, pari a quasi 500mila quintali in meno rispetto al 2024. Oltre agli effetti del clima, sul comparto continuano a pesare i dazi introdotti dall’amministrazione Trump. Un colpo duro per un settore di punta, che trova proprio negli Stati Uniti uno dei suoi mercati di riferimento.