Processo con giudizio immediato, il 13 marzo ad Ancona davanti alla Corte d’assise, per i 6 componenti modenesi della “banda dello spray”, nota per aver provocato la strage dell’8 dicembre 2018 alla discoteca “Lanterna Azzurra” di Corinaldo, in cui persero la vita 6 persone – 5 adolescenti ed una madre 39enne – e altre 200 rimasero ferite. Sui componenti della banda, che hanno tra i 19 e i 22 anni e arrestati lo scorso 2 agosto, pendono numerose accuse: 46 capi d’imputazione in totale, che vanno dall’omicidio preterintenzionale plurimo, all’associazione per delinquere; da lesioni personali gravi e gravissime, a singoli episodi di rapine e furti con strappo. La banda infatti era specializzata negli scippi di collanine d’oro all’interno dei locali, che commettevano spruzzando spray urticante al peperoncino. Prima di provocare la strage di Corinaldo – operando anche alla Lanterna Azzurra con la stessa modalità – avevano già agito in diverse città d’Italia: Forlì, Brescia, Verona, Mantova, Lucca e tante altre, persino nella stessa Modena. La richiesta della Procura di Ancona di giudizio immediato è arrivata ad un anno esatto dalla tragedia, ed il 13 marzo Ugo Di Puorto, Andrea Cavallari, Moez Akari, Raffaele Mormone, Souhaib Haddada e Badr Amouiyah si presenteranno davanti alla Corte d’Assise per il processo: al dibattimento potrà subito far seguito la sentenza.