Nel video l’intervista a Daniele, Artigiani del gusto
Sulla tavola della notte di San Silvestro c’è una certezza che mette tutti d’accordo, ovvero le bollicine. Ed è proprio lì, tra calici che tintinnano e brindisi carichi di speranze, che va in scena ogni anno il grande duello: da una parte il fascino senza tempo dello Champagne, nobile francese rigoroso, simbolo di lusso e di grandi occasioni. Dall’altra lo spumante, universo vastissimo e democratico, capace di adattarsi a ogni gusto e a ogni portafoglio. La partita è aperta, ma quest’anno sembra che i modenesi sappiano bene su cosa orientarsi. Ma attenzione: anche la migliore bottiglia può deludere se non viene trattata come si deve. Per gustare spumante o Champagne al meglio, la temperatura è fondamentale. Le bollicine vanno servite ben fredde: l’ideale è metterle in frigorifero un paio d’ore prima, oppure nel classico secchiello con ghiaccio e acqua, al riparo da luce e sbalzi di temperatura. Meglio evitare il freezer: lo shock termico non perdona. E poi c’è il bicchiere, che non è solo un dettaglio.





































