L’Emilia-Romagna fatica a reggere la pressione dei pazienti provenienti da altre regioni. Il presidente Michele De Pascale ha lanciato l’allarme sottolineando come il sistema sanitario regionale sia ormai al limite. La forte affluenza di persone che arrivano da fuori intaserebbe gli ospedali e renderebbe difficile garantire cure tempestive ai cittadini locali. Pur consapevole del diritto universale alle cure, De Pascale evidenzia che la pressione esterna sta mettendo a dura prova reparti e servizi, obbligando la Regione a fare i conti con disavanzi e strutture sotto stress. In questo 2025 il sistema sanitario regionale si è trovato a fronteggiare un disavanzo di quasi 645 milioni di euro, quasi il doppio rispetto all’anno precedente, mentre la spesa è cresciuta più rapidamente dei finanziamenti statali. Nonostante ciò, l’Emilia-Romagna mantiene buoni livelli di efficienza, ma con segnali di peggioramento in tutti i principali indicatori. Secondo le elaborazioni della Fondazione Gimbe, i punteggi sui livelli essenziali di assistenza sono scesi, soprattutto per quanto riguarda i tempi di attesa, che passano dal 93 del 2021 al 75 dell’ultima rilevazione. Liste di attesa troppo lunghe costringono i cittadini a rimandare visite e interventi, rappresentando oggi uno dei problemi più urgenti da risolvere per garantire cure tempestive e adeguate a tutti.






































