Stop alle scene mute o agli esami orali boicottati: la maturità si potrà superare se saranno eseguite tutte le prove che la compongono. Con l’approvazione definitiva alla Camera dei Deputati, diventa legge la riforma della Maturità. Dal prossimo anno resteranno due prove scritte, ma il colloquio orale assumerà un ruolo centrale: sarà articolato intorno a quattro discipline, stabilite ogni anno con decreto ministeriale, e comprenderà anche la verifica delle competenze acquisite in educazione civica e nelle esperienze di scuola-lavoro. Gli studenti dovranno partecipare attivamente, poiché dal prossimo anno chi sceglierà di non rispondere all’orale, facendo “scena muta”, sarà automaticamente bocciato. I commissari d’esame passeranno da 7 a 5 e avranno una formazione specifica. Arrivano modifiche anche sul voto in condotta: un 5 comporterà la bocciatura automatica, mentre con un 6 lo studente dovrà redigere una ‘prova di cittadinanza attiva’. All’esame il punteggio massimo sarà riservato a chi avrà conseguito almeno 9 in condotta. La legge interviene poi sul sistema educativo, con il passaggio della filiera tecnologico-professionale del 4+2 da sperimentale a ordinamentale. Ogni studente avvierà un percorso d’istruzione tecnica e professionale di 4 anni con programmi che mirano ad avvicinarli maggiormente al mondo delle imprese e del lavoro.






































