Dal 4 maggio toccherà a tutte le manifatture, le costruzioni e l’edilizia; intanto però in Emilia-Romagna le imprese e i distretti particolarmente votati all’export, che rischiano di perdere vaste fette di mercato, potranno riaprire già da oggi. Il governo ha deciso infatti di accettare le richieste delle Regioni, a partire dall’Emilia Romagna, che premevano per anticipare di una settimana il ritorno al lavoro in alcuni specifici settori. Nel modenese potranno riattivarsi quindi molte attività a vocazione internazionale a iniziare da ceramica, moda e automotive, ma anche le aziende del comparto costruzioni per quanto riguarda i soli cantieri di opere pubbliche su dissesto idrogeologico, edilizia scolastica, edilizia residenziale pubblica e penitenziaria. Via libera dunque alle proposte avanzate dal presidente Stefano Bonaccini che erano state condivise con tutte le parti sociali nel Patto per il lavoro regionale, firmato da imprenditori, sindacati e Amministrazioni locali. In Emilia-Romagna solo la provincia di Piacenza rimane esclusa delle riprese anticipate. Le aziende che vorranno tornare al lavoro lo potranno fare solo se in condizioni di rispettare i protocolli sulla sicurezza firmati lo scorso 24 aprile e inviando una comunicazione ai prefetti.